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La festa di Sant’Antonio

Ricorrenza: il 13 giugno

Le origini della festa di Sant’Antonio alla Civita sono antichissime con tradizioni radicate in ogni famiglia.

Oltre alla festa religiosa, con la immancabile banda musicale, si svolge la tradizionale fiera nei pressi della chiesa dove i commercianti, con altoparlanti e suoni vari, contribuiscono ad accentuare il senso festoso.

Negli ultimi anni la cerimonia inizia con un doveroso omaggio ai caduti di tutte le guerre con la posa di una corona di fiori davanti al Monumento eretto in loro onore in piazza San Rocco.

Poi inizia la processione che, partendo dalla Chiesa parrocchiale, si dirige a quella del Santo.

A circa metà percorso si esegue una breve sosta giusto il tempo necessario per assistere “allo sparo” che non deve mai mancare.

Finiti i fuochi artificiali la processione prosegue fino alla Chiesa di Sant’Antonio per la celebrazione della Santa messa.

Era tradizione che ogni famiglia ospitasse per il pranzo, uno o due bandisti che sedevano al desco insieme agli ospiti e trattati con tutti gli onori.

Le prime persone ad essere servite erano sempre loro e, come usanza, le porzioni erano molto, molto abbondanti.

La mia nonna serve “il primo” all’ospite: una porzione di tagliatelle al sugo sufficiente per almeno tre o quattro persone.

Il bandista piano piano riesce a terminare la sua porzione.

Ecco intervenire di nuovo la mia nonna con un altro piatto di tagliatelle: “forza, assaggiatene ancora” (da notare la delicatezza del verbo).

E il bandista, declinando gentilmente l’invito: “ Vi ringrazio Signora, ma a me piace mangiare così, poco e buono”!

Vedi anche: Civitaretenga Story; Il 10 giugno 1940 alla Civita La ritirata dei tedeschi dalla Civita; Civitaretenga e Lo Squadro; Civitaretenga e la Madonna dell’Arco; Sant'Antonio da Padova

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